B2B e Social Media: sfatiamo i luoghi comuni

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Iniziamo questo post smentendo un luogo comune erroneo e del tutto fuorviante, ovvero quello secondo cui i Social Media, sarebbero una piattaforma utile solo alle aziende B2C.
Per prima cosa sono proprio tutti gli ultimi sondaggi (Nielsen su tutti) a vanificare questa affermazione, infatti divenendo sempre più decisiva nel processo d’acquisto,

la componente ricerca online (il tempo speso su Internet per fare acquisti o prendere informazioni su di un prodotto) aumenta del 16% circa ogni anno.
Questo perchè frequentemente se un utente prima di prenotare un hotel legge delle recensioni in rete, pensate che lo stesso non vorrebbe saperne di più sui fornitori che sta scegliendo per la sua attività?

Una doverosa precisazione da fare è che non possiamo parlare di Social adatti al B2B ed altri utili per il B2C ma di differenti tipologie di target che usano diversi canali, inoltre ci sono contenuti che si adattano ad una piattaforma piuttosto che ad un altra.
Il processo mentale che va fatto è:
individuazione target + individuazione linguaggio + definizione strumento.

Social Media per il B2B, possono essere decisivi

Uno step fondamentale consiste nell’analizzare i destinatari, cercare di stabilire un piano editoriale e porsi un’obiettivo di viralizzazione.
Questo processo ci aiuterà a scegliere meglio la tipologia di Social da utilizzare.

Le moderne piazze sociali, oltre ad informare e a coinvolgere, possono molto spesso divenire un vero e proprio punto di incontro tra attori dello stesso scenario, non strettamente connessi fra loro; è proprio in questo ambito che può rappresentare un vantaggio l’utilizzo dei social per il B2B.

Inoltre se il nostro pubblico non è disposto a farsi distrarre o condizionare da ulteriori informazioni ma la sua esigenza è quella di reperire notizie solo su di uno specifico servizio o prodotto, tipico nel mondo del B2B, il vantaggio di utilizzare i Social si intensifica notevlmente.

Riuscire a creare un meccanismo di conoscenza di un brand e di consapevolezza nei confronti di un utente, può portare ad innescare un passaparola spontaneo, lo stesso cliente potrebbe infatti divenire un vero e proprio “evangelist” del vostro prodotto.

admin

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