Generazione Z: Karin Ann si rivolge ai più giovani per spiegare loro l’odio in rete

Il New York Times ha parlato di lei in molte diverse occasioni, sempre come la portavoce della Generazione Z. Stiamo parlando di Karin Ann ovviamente, cantante di origine slovacca di 19 anni appena che con le sue canzoni offre ai più giovani la possibilità di far sentire la loro voce. Oggi Karin Ann ha deciso di parlare ai più giovani di un tema scottante, l’odio che dilaga in rete, in modo particolare sui social network.

Looking at porn, di cosa parla il nuovo singolo di Karin Ann

Il nuovo singolo di Karin Ann dal titolo “Lookin at porn” (potete vedere il video su Youtube) li)parla dell’odio in rete, quell’odio che dilaga purtroppo oggi come oggi sui social network. Ogni utente web può ricevere messaggi di odio. Sono messaggi che possono mettere paura, che possono creare tensioni ed ansia, stress. Sono messaggi che possono far scendere ai minimi livelli l’autostima e che possono portare una persona a non sentirsi più bene  con se stessa, con gli altri, con il mondo. Le conseguenze insomma di questi messaggi di odio possono essere realmente nefaste. Karin Ann sa di cosa parla perché ha provato sulla sua pelle cosa sia l’odio, un odio che le si è riversato contro proprio online, specie da quando la sua fama è cresciuta.

La canzone tratta di questo complesso e pesante argomento in modo leggero, una leggerezza che è tipica delle nuove generazioni, che è la loro forza. La leggerezza è possibile e ha un senso applicarla quando si fa scendere in campo la satira. Con la satira è possibile ridicolizzare ogni atteggiamento, così da far sì che possa perdere il suo valore. È questo che Karin riesce a fare con questa canzone, ridicolizzare l’odio sui social e coloro che lo portano avanti ogni giorno. È una canzone che nasce dalla collaborazione tra Karin e il suo produttore Matt Schwartz, un professionista davvero molto importante in questo settore che ha aiutato Karin ad esprimere al meglio il concetto che desiderava veicolare e ad andare alla ricerca della sua creatività. Ricordiamo che la canzone sarà disponibile sulle piattaforme digital a partire dal 25 febbraio. Il video è già online invece, diretto da Simone Peluso.

Karin Ann, l’odio in rete non è certo il primo tema sociale affrontato

Karin Ann può quasi essere considerata un’attivista, non solo un’artista o una creativa. È una ragazza che infatti cerca in ogni modo di far valere i diritti delle minoranze e della comunità LGBT, dando voce a tutti coloro che una voce non ce l’hanno, dando voce a tutti coloro che non vengono mai ascoltati. È vero, in molti paesi oggi le minoranze è possono farsi sentire, ma nei paesi dell’Est Europa da cui Karin proviene non è così che stanno le cose, paesi conservatori, forse tra i più conservatori che siano presenti al mondo, paesi dove queste tematiche sono sempre state un vero e proprio tabù. I ragazzi in questi paesi vivono pensando di essere dalla parte del torto, di avere qualcosa di sbagliato. Karin è quella per far sentire la loro voce e per sostenerli, raccontando loro che la vita è piena di gioia se solo si ha il coraggio di far valere le proprie ragioni.

Karin Ann ha parlato nel corso della sua breve ma già fertile carriera anche dell’amore tossico, quell’amore che si trasforma diventando ossessionante, diventando una prigione da cui può essere difficile uscire ma da cui uscire è d’obbligo. Un tema questo che ha affrontato con il suo ultimo singolo, uscito nel mese di dicembre, dal titolo “We’re friends, right?” che è arrivato a quasi 800mila stream su Spotify. La speranza è che il nuovo singolo possa arrivare allo stesso successo. Tutti in questo momento credono in Karin.

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